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Titivillus, in un saggio la storia del demone medievale dei refusi

titivillus demone refusi libroVi siete mai chiesti chi sia quella figura demoniaca che, dal portale di alcune cattedrali o nelle incisioni medievali, occhieggia al pubblico, tenendo in mano una pergamena? Se vi è capitato di incontrarla, avete fatto la conoscenza di Titivillus, il demone delle chiacchiere e delle preghiere.

Julio Ignacio González Montañés, professore e dottore di ricerca in storia dell’arte, ha dedicato un saggio breve a questo dispettoso diavoletto. In Titivillus. Il demone dei refusi, l’autore ricostruisce la sua storia, a partire dalle sue prime apparizioni nei testi classici (la più risalente sarebbe nel De universo di Guglielmo D’Alvernia, databile alla prima metà del XIII sec.), e i successivi fraintendimenti della sua funzione.

Titivillus nei secoli

Alle origini infatti Titivillus è un guardiano delle funzioni sacre; lo troviamo di volta in volta affaccendato dietro ai chierici (di cui annota le mancanze e le sillabe saltate o confuse nella recita delle preghiere) o ai fedeli. In particolare il demone dei refusi è interessato al chiacchiericcio delle donne, ai pettegolezzi e alle parole vane pronunciate distraendosi dalla messa.

Di tutti questi errori e di queste chiacchiere, Titivillus prende nota su una pergamena, che non è mai abbastanza lunga e che, il giorno del Giudizio, presenterà come prova dei peccati umani. Nel corso dei secoli, le funzioni del demone si ampliano – forse, spiega l’autore, a causa di alcuni errori di interpretazione – e Titivillus si trasforma da semplice notaio di refusi in agente provocatore, che induce in errore copisti, tipografi e scrittori (offrendo loro una scusa, tra l’altro, per le loro distrazioni).

Un demone grammatico?

Come sottolinea González Montañés, non c’è da stupirsi che a un demonio fossero attribuite doti di scrittura. I demoni grammatici e scrittori, conoscitori del latino e delle lingue volgari, sono un’invenzione tipica del Medioevo, età in cui la scrittura viene considerata un elemento di potere, anzi di dominio.

Il saggio porta alla luce una figura demoniaca sconosciuta e simpatica. Lo fa con un linguaggio diretto e semplice, adatto a tutti, e con quel tanto di ripetizione che giova a fissare i concetti nella testa del lettore. Apprezzabile anche la parte iconografica, posta sul retro del volumetto, e quella specificamente dedicata alle tracce di Titivillus in giro per l’Italia.

  • Titolo originale: Tutivillus. El demonio de las erratas
  • Autore: Julio Ignacio González Montañés
  • Traduzione: Roberto Russo
  • Genere: Saggio breve (68 pp.)
  • Casa editrice: Graphe
  • Anno di pubblicazione: 2018

1 Commento

  1. anna ardissone

    molto bella, grazie

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