Il nuovo graphic novel di Jen Wang stupisce, ribaltando lo schema classico delle favole. Ecco la recensione de “Il principe e la sarta”
L’amicizia tra l’adolescente principe del Belgio e una sarta parigina, nucleo fondamentale del graphic novel Il Principe e la Sarta, basterebbe a far parlare di favola: del resto, la copertina del romanzo grafico di Jen Wang lascia subito intendere che sia quella la dimensione in cui dobbiamo immedesimarci. Il resto però è assolutamente controintuitivo: il coloratissimo volume dalla copertina rosa non nasconde una riedizione a fumetti di Cenerentola, ma una storia lontana da ogni canone a cui siamo abituati.
Pubblicato in Italia da Bao Publishing, “Il Principe e la Sarta” ci porta nella vita di un cross-dresser: è il principe ereditario Sebastian che, al riparo dai pettegolezzi del palazzo reale, ama travestirsi da donna. Incantato dalle creazioni di Frances, una modesta ma talentuosa cucitrice, la assume a tempo pieno per dar vita ad abiti favolosi.
Quando indossa le stravaganti creazioni di Frances, l’insicuro Sebastian, alias Lady Cristallia, si sente forte come un guerriero. E così il principe inizia una doppia vita: di giorno, erede al trono stretto tra un pranzo ufficiale e le tante candidate al matrimonio; di notte, affascinante influencer dai capelli rossi, richiestissima nei salotti più esclusivi di Parigi.
E Frances? Insieme al fedele maggiordomo, la piccola sarta è l’unica a conoscere la verità su Sebastian e non ne è per nulla spaventata.
Una sorta di postfazione grafica a cura dell’autrice ci rivela che la caratterizzazione dei personaggi chiave come adolescenti è stata una inversione di rotta rispetto all’idea originaria: in questo modo “i protagonisti avrebbero scoperto qualcosa su di loro stessi per la prima volta e questo avrebbe reso la storia più innocente ed emozionante”.
Una favola atipica
Frances, quindi, non è una semplice spalla, messa lì a sostenere la storia del principe: non possiamo sovrapporla né alla fata turchina, né a un’aspirante principessa. Al contrario: è l’eroina di Sebastian, non solo perché gli confeziona l’armatura – per così dire – da Lady Cristallia, ma perché non lo giudica.
Al tempo stesso, Frances tiene fede ai suoi obiettivi: il suo sogno è firmare una collezione tutta sua, da presentare ai big della moda. Ma, prima di Sebastian, possiamo parlare solo di sogno nel cassetto: anche Frances è una ragazzina insicura. Quando vede l’effetto che i suoi abiti producono sul principe e sulle dame parigine, anche Frances acquista consapevolezza di sé, imparando a coltivare le sue ambizioni.
Nel suo graphic novel Jen Wang affronta un tema complesso come l’identità di genere in modo spensierato e privo di pregiudizi. Visto con lo sguardo innocente dei piccoli, il cross-dressing viene decisamente sdrammatizzato e, proprio come lo sport preferito o il colore dello zaino, diventa né più né meno che un altro modo di affermare il proprio io.
- Titolo originale: The Prince and the Dressmaker
- Autore: Jen Wang
- Genere: Graphic Novel
- Traduzione: Caterina Marietti
- Casa editrice: Bao Publishing
- Anno di pubblicazione: 2019
Questa recensione è stata scritta per Critica Letteraria