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Lo specchio di Leonardo

lo specchio di leonardo ivano mugnaini

Non fu un’invenzione a cambiare la mia vita… fu un gioco della sorte.

Ad accogliere il lettore di Lo specchio di Leonardo è un’atmosfera magica, misteriosa: la lotta tra gli elementi della natura costringe Leonardo da Vinci a deviare dal suo viaggio, cambiando per sempre la sua vita.

Toscana, 1498. Leonardo da Vinci è in cammino verso Milano, ma una tempesta lo costringe a sostare in una taverna. Qui l’inventore incontra un uomo identico a lui, un copista di nome Manrico, e lo convince a uno scambio d’identità: Manrico diventa Leonardo, così che lo scienziato possa dedicarsi “alla crapula, alla bestialità… agli studi davvero eretici da sempre sognati”.
Se all’inizio il gioco sembra funzionare, ad incrinare il corso degli eventi sono una serie di incontri negativi: dalla bellissima amante di Venezia alla vecchia sulla strada per Firenze, fino al ritorno della madre di Leonardo, che lo ha abbandonato da piccolo e lo raggiunge in procinto di morire.
Per mantenere il rapporto con Manrico, sempre più disilluso nei suoi confronti, Leonardo è costretto a svelargli qualcosa di segreto, la violenza su Jacopo Saltarelli. Questo creerà un legame indissolubile tra i due, condannandoli l’uno all’altro…

Anche se il protagonista attribuisce la responsabilità dei fatti alla sorte, in realtà sono le sue azioni a portarlo alla trasformazione. Lo specchio che dà il titolo al romanzo è l’oggetto di una ricerca affannosa e confusa: il geniale Leonardo, se coglie alla perfezione le regole della geometria e dell’anatomia, non sa invece andare al profondo, alle anime. La sua e quella degli altri sono oggetti misteriosi, ecco perché decide di lanciarsi in un pericoloso gioco del doppio: vuole vedersi dall’esterno, e per farlo deve smettere i panni dell’artista morigerato e cedere agli istinti più bassi.

Leonardo ha voglia di scappare: Mugnaini ne fa un personaggio non solo complesso, ma di estrema modernità. L’aspirazione al volo si concretizza in un desiderio di fuga dagli schemi della realtà intellettuale e nobiliare che ha fatto la sua fortuna. Perché ogni mecenate, da Lorenzo il Magnifico agli Sforza, altro non è che un predatore:

Sono diventato appetibile, e, regolarmente, sono stato divorato.

Come l’ermellino del famoso quadro, Leonardo è avvinto e accarezzato da braccia gentili ma opprimenti. Il simbolo di questo è la mano del Magnifico “posta palesemente sulla spalla nelle sale dei ricevimenti della gente che conta”. L’unica via per essere libero è fingersi un altro.

La conclusione della ricerca è che gli uomini sono bestie, ed anche il genio, in quanto uomo, condivide con tutti gli altri la stessa cattiveria.

La sola trasgressione del nostro mondo è la bontà.

A cambiare la prospettiva del protagonista è l’incontro con la madre, una figura che, completamente assente dalla sua vita, è per Leonardo la causa della sua mancanza di empatia. La madre torna da Leonardo solo in punto di morte: e a questo dolore l’artista si lega, perché è l’unico sentimento che sia “profondamente suo”.

È in questo momento che Leonardo pensa di liberarsi di Manrico, di porre fine al gioco, ma scopre di non avere più il controllo del suo destino. Non solo Manrico non vuole andare, ma, quasi come un Dorian Gray rinascimentale, la sua figura diventa tanto più forte e brillante quanto più si spegne il genio vivo di Leonardo, quanto più l’artista si avvia verso un lento declino.

Di fronte a questa constatazione, non rimane che una soluzione per infondere la vita alle sue opere: contaminare il sacro col carnale, la luce con le tenebre, la morbidezza e le asperità, il piacere e la tristezza. Tra le pagine più belle e originali del romanzo c’è proprio la descrizione della Gioconda, e del tradimento da cui deriva il suo famoso sorriso…

Questo momento sublime e l’originalità in generale della trama compensano qualche piccola debolezza stilistica, una certa lentezza a tratti eccessivamente riflessiva.

Nel romanzo di Mugnaini alla finzione narrativa si alternano pagine di ricostruzione storica del percorso e delle opere di Leonardo, del suo rapporto con i potenti e della sua rivalità con Michelangelo. Alla puntuale descrizione delle tele e delle invenzioni, si aggiunge il dipinto della Toscana del Cinquecento, tra ricchi signori intenti a farsi la guerra e grotteschi popolani – da Cecco il Beccaio che scherza con la morte ai fratelli Giorgio e Matteo (un’altra piccola e tragica storia di doppio).

A metà tra la biografia e il fantastico, Lo specchio è una piacevole lettura.

  • Autore: Ivano Mugnaini
  • Genere: Romanzo
  • Filone letterario: Contemporanea Italiana
  • Casa editrice: Eiffel Edizioni
  • Anno di pubblicazione: 2016


1 Commento

  1. Pietro

    Interessante…lo leggero’

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