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“È tempo di ricominciare”: questa soap ci piace

Nel suo secondo romanzo, È tempo di ricominciare, Carmen Korn racconta le vite di Henny, Ida, Lina e Kathe alla fine della guerra. La voglia di ripartire è tanta e le opportunità, in una città tutta da ricostruire, non mancano. Intanto una nuova, frenetica generazione è pronta a conquistare il mondo

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Secondo capitolo della trilogia iniziata con Figlie di una nuova era, l’ultimo libro di Carmen Korn s’intitola È tempo di ricominciare. La guerra è finita e le protagoniste Henny, Ida, Lina e Luise sono alle prese con una nuova sfida: tornare alla quotidianità; costruire nuove abitudini su fondamenta incerte.

Per le amiche, quindi, è tempo di rimboccarsi le maniche e ricominciare a vivere. Certo, le case e molti conoscenti non ci sono più. Bisogna reinventarsi una vita e in molti casi un lavoro. Quanto alla sistemazione, ci pensa Guste, un’anziana allegra e fattiva che combatte la solitudine accogliendo Ida, suo marito Tian e molti altri sopravvissuti.

Amburgo è una città semidistrutta, le macerie si riaffacciano a ogni incrocio. Questo, da un lato, rende impossibile dimenticare l’orrore del conflitto, dall’altro offre un’opportunità: tutto manca, dunque tutto è necessario. Servono medici e ostetriche; servono speaker per la radio; manca persino una libreria, e così il nuovo negozio di Lina e Louise diventa subito un punto di aggregazione del quartiere.

Tra tutte le amiche, è Kathe quella più in difficoltà: nel suo caso alla mancanza di un tetto si aggiunge l’assenza di punti di riferimento. L’ultima cosa che sappiamo di Kathe è che, a causa di una delazione, la ragazza è stata deportata in un campo di concentramento con la madre. A differenza delle altre protagoniste, Kathe ha perso tutti i contatti con la sua vita precedente e stenta a riallacciare i rapporti perché sospetta che a tradirla sia stata proprio Henny, la sua migliore amica. In un certo senso, per Kathe la guerra non è ancora finita; la sua vita è ancora dominata dalla paura, il suo istinto le dice di continuare a nascondersi. A complicare la sua situazione c’è l’incertezza sulla sorte del marito Rudi, partito per il fronte e disperso in uno dei tanti campi di prigionia in Russia.

Eppure non c’è tempo per l’autocommiserazione, infatti nel libro non ce n’è traccia: la Seconda Guerra Mondiale, i bombardamenti e la fame hanno insegnato che la vita è in bilico. È tempo di fare quelle scelte che sempre rimandate; è così che Henny, dopo anni di indecisione, sposa l’uomo dei propri sogni – poco importa ciò che dirà la gente; Theo, invece, finalmente si mette in proprio; Ida, stanca di essere la balia di sua figlia, si trova un lavoro. Via via che si ricostruiscono famiglie e legami, la quotidianità prende prepotente il sopravvento. Con i venti di guerra che incombono – ancora, di nuovo; ma com’è possibile? – non c’è spazio per i dubbi.

Certo, le macerie della vita precedente si riaffacciano quotidianamente: possono spuntare all’improvviso sotto forma di un palazzo pericolante o distrutto; o manifestarsi come persone che appartengono a un’altra fase e che non vogliono essere dimenticate: è il caso di Luhr, secondo marito di Henny, a cui, dopo la guerra, non rimane altro che spiare la sua vecchia famiglia da lontano.

Ci pensano i giovani a risintonizzare il ritmo della vita sui piccoli, immensi problemi di tutti i giorni. La leva dei nuovi protagonisti comprende Klaus e Alex, uniti dalla musica e da una passione travolgente ma coltivata in segreto; c’è la vanitosa Florentine, che vuole diventare una modella, e con il suo entusiasmo riesce a comparire sulla copertina di Vogue; la battagliera Ruth, pronta a fare la rivoluzione in una casa di studenti, e poi Momme, aspirante Casanova. A differenza dei genitori, legati alla loro Amburgo, i giovani estendono il loro campo di azione al mondo intero, che conquistano a suon di dirette radio, articoli appassionati e passerelle.

Tutti i personaggi sono ad un punto di svolta nella loro vita, presi da quella frenesia di fare tipica di chi ha trascorso troppo tempo nel silenzio. La loro voglia di vivere è travolgente: anche se lo stile di Carmen Korn non è dei più trascinanti (non ci sono, nel libro, frasi che spicchino sulle altre, parole che facciano soffermare il lettore), la scrittrice riesce a immergere il lettore nella realtà narrata. Merito dei tanti personaggi, dei fatti e delle svolte (il libro copre un periodo grosso modo corrispondente a una generazione); c’è sempre una nuova trovata, un fatterello, una novità piccola che porta avanti la storia. L’effetto soap opera, che talvolta rende i libri piatti e noiosi, in questo caso crea una genuina affezione nei confronti dei personaggi, tanto che la domanda che rimane al lettore è: a quando il terzo capitolo?

  • Titolo originale: Zeiten des Aufbruchs (È tempo di ricominciare)
  • Autore: Carmen Korn
  • Traduzione: Manuela Francescon
  • Genere: Romanzo (pp. 564)
  • Filone: Letteratura tedesca
  • Casa editrice: Fazi editore
  • Anno di pubblicazione: 2019 (2017)

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