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Il Mahabarata, un graphic novel per il poema epico indiano

mahabarata graphic novel copertina

Immenso, complesso e sfaccettato, il Mahabarata è il poema epico alla base della cultura hindu, scritto in sanscrito a partire dal IV secolo a. C. e lungo circa quindici volte la Bibbia. La sua lunghissima trama, che mescola vicende divine e umane, ruota intorno alla sanguinosa guerra dinastica tra i Pandava e i Kaurava, in lotta nel 3000 a. C. per il predominio sul regno di Hastinapura. Ridurre questa storia a graphic novel non è impresa semplice; e infatti Jean-Marie Michaud, autore del romanzo grafico recentemente pubblicato da L’Ippocampo, ha tratto spunto non dal testo originale del Mahabarata, bensì da una riduzione cinematografica del 1989 sceneggiata da Jean-Claude Carrière e Marie-Hélène Estienne, per la regia di Peter Brook.

Com’è logico aspettarsi, dopo tante rimaneggiature del poema epico indiano rimane uno spunto, appena il nucleo dell’intreccio, sfoltito dalle storie secondarie e condito con non poche licenze alla fantasia e all’ironia del suo divertito illustratore.

I personaggi del Mahabarata

La storia presenta in rapida sequenza i suoi tantissimi personaggi. Vyasa, narratore e capostipite, svolge “il poema del mondo” a favore di Ganesha, il Dio elefante, protettore di scrittori, ladri e musicisti, qui rappresentato come un pachiderma tozzo e goloso. Da Vyasa, attraverso Dhritarashtra (il re cieco), discendono i Kaurava, cento fratelli la cui vocazione principale è la guerra, e i loro cugini, i Pandava, cinque semidei, ognuno con un talento speciale.

Mahabarata libro graphic novel personaggi

La folla di potenziali eredi al trono di Hastinapura, la brama di potere, una serie di sfide e oltraggi che coinvolgono anche le donne della famiglia rendono la guerra inevitabile.

La storia

A complicare una linea dinastica già tortuosa sono pure gli interventi di creature fantastiche, divine o demoniache: da Shiva il distruttore alle inquietanti Rakshasa, passando per Vishnu, responsabile dell’equilibrio dei mondi; il suo ruolo nella storia (dove interviene come un aitante Krishna) è quello di un fiancheggiatore dei Pandava.

vishnu mahabarata

Un ruolo non secondario nella storia è svolto dalle donne: da Kunti, la madre dei Pandava la cui parola è legge, a Ghandari, consorte di Dhritarashtra, che interpreta il suo ruolo con tanta serietà da decidere di vivere nel buio di una benda, per solidarietà con il marito. La stessa Draupadi accetta con fierezza il suo destino di moglie dei cinque Pandava, che ne fanno, più che una concubina, un punto di forza della famiglia, un elemento di unione da difendere tutti insieme.

Un semplice sguardo alla mappa dei personaggi basta a intendere che, attorno alla storia principale, ruotano tanti episodi secondari. I protagonisti del Mahabarata passano da un’avventura all’altra, spesso sull’onda di una passione travolgente, così incontenibile da spingerli addirittura nelle braccia della morte. Si stenta a capire come Jean-Marie Michaud abbia impiegato (solo) tre anni e poco meno di cinquecento tavole per la raffigurazione del Mahabarata.

Un giudizio sul graphic novel

L’opera è titanica, e il risultato verrà sicuramente annoverato tra i graphic novel da collezione – un po’ come per L’inferno di Dante di Zuccarini.

Tuttavia l’esperimento realizza solo in parte i suoi scopi. All’inizio la narrazione trasuda il fascino che solo i miti possono avere. La combinazione di sceneggiatura e grafica trasporta il lettore in una dimensione realmente magica e magnetica, ponendolo al cospetto di divinità dispettose e al di sopra di uomini deboli, accanto a guerrieri coraggiosi e donne lascive ma fiere, rese potenti dalle arti della seduzione e dalla capacità di scagliare infallibili anatemi. Ma procedendo nella lettura, questa sensazione va svanendo: invece del “poema epico e romanzesco che tratta di religione, politica, legge, morale e cosmologia” *** ci troviamo di fronte a una narrazione via via più fredda e sbrigativa.

L’impressione è che Jean-Marie Michaud ceda alla tentazione del disegno. L’illustratore realizza tavole sempre più complesse e scenografiche, privilegiando l’impatto visivo e grafico, a discapito della storia. Il ritmo rallenta, come in quei film fantastici o di guerra che tendono tutti verso una scena di combattimento lunghissima e praticamente priva di dialogo. Il coinvolgimento scema fino a scomparire.

  • Titolo originale: Il Mahabarata
  • Autore: Jean-Marie Michaud e Jean-Claude Carrière
  • Genere: Graphic Novel
  • Traduzione: Fabrizio Ascari
  • Casa editrice: L’Ippocampo
  • Anno di pubblicazione: 2019

***Cfr. retro di copertina e introduzione

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