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Sotto il cielo di Parigi con Coco Chanel e i nazisti

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Sotto il cielo di Parigi, di Marius Gabriel, si potrebbe definire un romanzo d’amore e di storia: il libro intreccia una love story di pura fantasia alle vicende di tanti personaggi realmente esistiti.

La storia inizia a Parigi nell’estate del 1939. Olivia Olsen è un’aspirante pittrice americana che, pur di sbarcare il lunario, s’impiega come cameriera al Ritz.

La trama: benvenuti al Ritz

L’invasione delle truppe naziste trasforma l’hotel di Place Vendôme nel quartier generale dello stato maggiore dell’esercito tedesco: nelle stanze degli ufficiali si trafficano opere d’arte sottratte al Louvre e bollettini di guerra; alle riunioni strategiche si alternano convegni amorosi con donne parigine compiacenti.

Della sorte di Parigi durante l’occupazione sappiamo (leggiamo) molto poco: il romanzo si svolge quasi esclusivamente dentro il Ritz, alternando scene di lusso estremo alla vita dietro le quinte, nei corridoi della servitù.

Il personale è molto meno servile di quanto appaia: tanti membri dello staff, compreso monsieur Auzello, direttore dell’hotel, tramano dietro le quinte per destabilizzare il potere dell’invasore. Dopo che la Gestapo uccide il suo fidanzato, anche Olivia decide di entrare nella Resistenza, portando fuori dalle suite dei nazisti panni sporchi e informazioni di guerra.

I personaggi storici

Rispetto al suo genere, e nonostante si proclami un’opera di fantasia, il romanzo di Marius Gabriel ha la capacità di infarcire l’intreccio amoroso principale di interessanti notizie storiche. Tra gli ospiti del Ritz, infatti, incontriamo Coco Chanel in una veste tutt’altro che fascinosa: come molte sue contemporanee allergiche agli stenti, Chanel si lega ad un ufficiale nazista, garantendosi un biglietto d’ingresso per cene luculliane e vita mondana dentro e fuori dalle mura dell’hotel.

Non solo: in preda a varie dipendenze, la stilista simbolo della Francia non esita a cavalcare l’onda razzista e approfitta della guerra per far causa ai profumieri ebrei a cui ha venduto la formula del suo famoso No. 5; la sua notorietà presso i nazisti è tale che, a fine conflitto, viene perfino ingaggiata in un estremo tentativo di tregua. Il suo coinvolgimento con i tedeschi le costerà caro negli anni dell’immediato dopoguerra.

Un destino simile tocca alla stella del cinema francese Arletty, altro personaggio realmente esistito. Anche lei legata a un soldato, dopo la liberazione di Parigi sarà imprigionata con l’accusa di collaborazionismo; anche se, nel suo caso, pare che sia stato davvero l’amore a portarla tra le braccia di un tedesco.

Accanto ai personaggi realmente esistiti (tra cui Hermann Göring, il braccio destro di Hitler con la passione dell’arte), sfilano davanti a Olivia alcune figure verosimili o ispirate da storie vere. Su tutte spicca la temibile Heike, mascolina governante del Ritz, reclutata nelle fila della Gestapo; nelle note finali, veniamo a sapere che la donna è ispirata a un’atleta tedesca divenuta una delle carnefici più spietate delle SS.

Un giudizio sul libro

Questo misto di realtà e finzione consente a Sotto il cielo di Parigi di risalire la classifica dei romanzi rosa attualmente in circolazione (almeno di quelli con la parola “Parigi” nel titolo; sono talmente tanti che ci si potrebbe riempire una libreria). Non si può non notare, tuttavia, una certa ingenuità nella storia d’amore che fa da fil rouge alle vicende narrate. Del resto, stando a quanto riportato in copertina, l’autore sarebbe al suo 34esimo libro d’amore; la concessione alla banalità potrebbe essere il frutto di un processo compositivo incalzante, o semplicemente della ripetizione.

Oltre a questo, è doveroso sottolineare qualche scivolone storico/concettuale abbastanza evidente e fastidioso (ma forse frutto della traduzione: mi riferisco, ad esempio, all’uso della parola “bullismo” a pag. 170). In generale, il personaggio principale, l’indomita Olivia, accanto alla salvifica parlantina, ostenta un modo di pensare a tratti un po’ troppo contemporaneo. Debolissima pure la scena del ritiro romantico in campagna; non solo ha un sapore troppo forte di favoletta, ma si sarebbe potuta sacrificare senza nulla togliere al resto del libro.

  • Titolo originale: The Parisians
  • Autore: Marius Gabriel
  • Genere: Romanzo rosa (pp. 382)
  • Traduzione: Silvia D’Ovidio
  • Casa editrice: Newton Compton
  • Anno di pubblicazione: 2020 (2019)

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