Come primo viaggio dell’età adulta (o primo schizzo prendo-e-parto) colloco il weekend a Roma nel giugno del 2009.
Fu davvero un’improvvisata: tanto per capirci, ero nel pieno degli esami di maturità. Avevo appena terminato la terza prova e dal temutissimo orale mi separavano non più di venti giorni.
Ma niente: si presentò l’occasione e partii (suppongo sia stata anche colpa del caldo, del mese di studio intenso, dello stress delle prove). Staccai la spina da tutto e tutti, mi imbarcai in questa avventura anti-ansia e… questa è la foto che ho scelto per ricordare quella fughetta. A parte gli anni che passano per tutti, si nota una me spensierata e intenta a innamorarmi della città magica.
Di cosa ti invaghisci? Delle persone, naturalmente. Di quell’accento e quello spirito da dongiovanni consumato con cui i romani potrebbero venderti qualsiasi cosa (ad esempio, il pranzo del McDonald’s che fu la non epica conclusione di questo picnic a Villa Borghese). Delle luci sul Lungotevere, della musica e della gente a migliaia che ti attraversa la strada.
Un amore tutt’ora pieno di passione! E infatti appena ne ho avuto l’occasione (meno di quattro mesi dopo) ho deciso di tornare per un altro weekend (come quando lasci decantare una borsa nella sua vetrina luccicante, giusto per vedere se il giorno dopo ti piace ancora e vale l’acquisto).
Ecco uno scatto dal secondo mordi-e-fuggi romano. Molto artistica (un vero colpo di fortuna, considerati i mezzi dell’epoca!). Perché l’ho scelta?
Se a giugno ero troppo stanca per godermi la bellezza classica della città, nel secondo weekend avevo tutte le energie per lunghe passeggiate a piedi (l’unico vero modo per girare a Roma, aggiungo). E così ho scoperto che non è solo affascinante, è anche bellissima. Una scoperta a ogni angolo, un palazzo stupendo dove non te lo aspetti, magari reso folcloristico da una botteguccia colorata. Anche San Pietro, col suo fantastico colonnato e la sua storia imparata al liceo, o piazza Navona e le lotte tra una fontana e una chiesa, quando ci arrivi ti tolgono il fiato.